Mettersi in Proprio: Cosa Fare e Come Aprire l'Attività
Prima di mettersi in proprio è importante capire cosa bisogna fare per intraprendere una nuova attività. Vediamo insieme le diverse soluzioni per iniziare a lavorare in autonomia e i passi necessari per farlo nel modo migliore.
Cosa vuol dire mettersi in proprio
Lavorare in proprio significa svolgere un'attività in piena autonomia, senza essere alle dipendenze di un datore di lavoro. Chi decide di mettersi in proprio è libero di organizzare il modo, i tempi e il luogo di lavoro. Tuttavia, chi vuole aprire l'attività in proprio non può contare su uno stipendio fisso e deve quindi essere consapevole del rischio economico che corre. Inoltre, se si è dipendenti bisogna verificare la compatibilità del proprio lavoro e la partita IVA.
Chi comincia a lavorare in proprio ha, in genere, meno costi e meno tasse di chi svolge un lavoro da dipendente. È importante, tuttavia, capire come aprire l'attività e quale tipologia scegliere. Infatti, a seconda del tipo, esistono diversi regimi fiscali applicabili e diverse agevolazioni dedicate al lavoro autonomo, all'impresa e alle startup. Ad esempio, il regime forfettario prevede tasse ridotte fino al 5% per i primi 5 anni.
Spesso ci si chiede se è possibile mettersi in proprio o aprire un'attività "senza soldi". Ad oggi, le agevolazioni dedicate alle nuove imprese consentono di avviare un progetto anche senza avere un ingente capitale iniziale. Tuttavia, è sempre necessario sostenere alcune spese a seconda del tipo di attività da aprire. Per l'apertura della partita IVA, in genere, sono previsti costi molto bassi. Per costituire una società, invece, i costi sono più alti ma è possibile farlo anche con un capitale sociale di 1 euro. Inoltre, è possibile accedere ad alcuni finanziamenti agevolati, come prestiti a tasso zero e a fondo perduto, dedicati soprattutto ai giovani che vogliono aprire un'attività.
Come mettersi in proprio
Ogni nuova attività può essere realizzata con diverse soluzioni e forme giuridiche. In particolare, è possibile mettersi in proprio con l'apertura di una partita IVA come:
- lavoratore autonomo: se viene svolta un'attività manuale o intellettuale con lavoro prevalentemente proprio (es. consulente o professionista)
- ditta individuale: se viene svolta un'attività personale di produzione o vendita di beni o servizi (es. commerciante o artigiano)
In alternativa, è possibile costituire una società per avviare qualsiasi impresa coinvolgendo più soci (es. SRL o SPA)
Lavoratore autonomo o professionista
Il lavoratore autonomo svolge un'attività intellettuale o manuale con lavoro prevalentemente proprio. In particolare, l'autonomo si occupa della realizzazione di un'opera o di un servizio per un cliente. Ad esempio, lo sviluppatore di software che lavora come freelance e il libero professionista, come l'architetto, il medico e l'avvocato, sono lavoratori autonomi.
Imprenditore individuale
L'imprenditore o ditta individuale svolge un'attività organizzata per la produzione o la vendita di beni e servizi. Si tratta di un soggetto che svolge un'attività d'impresa in modo continuativo e abituale. Questo tipo di impresa è "personale" e l'unico titolare è l'imprenditore individuale che non può avere dei soci. Ad esempio, il negoziante che svolge un'attività commerciale, il pasticcere che vende i propri dolci oppure il cinofilo che apre un allevamento di cani sono imprenditori individuali.
Società
La società è un'organizzazione di più persone che svolgono un'attività d'impresa in comune. Queste persone, chiamate "soci", mettono a disposizione della società beni o servizi. A fronte di queste partecipazioni, i soci si dividono gli utili alla fine dell'anno. Ad esempio, si può costituire una SRL per fornire servizi finanziari e avere dei soci con un capitale sociale di 1 euro.
I primi passi per avviare l'impresa
Il passo più importante per mettersi in proprio è trovare l'idea giusta. Può essere un'idea imprenditoriale, come avviare un'agenzia di viaggi, aprire un negozio online o un'altra attività commerciale, un'idea di lavoro autonomo come la consulenza nell'ambito del digital marketing oppure un'attività regolamentata come aprire una tabaccheria. Ciò che conta è iniziare a studiare e pianificare come mettere in pratica il proprio progetto.
Un altro punto fondamentale è rappresentato dalle ricerche di mercato. Si tratta di un'analisi necessaria per capire le esigenze dei clienti e i business più richiesti del momento. Inoltre, è consigliato trascrivere questa fase di studio in un business plan. Vale a dire un documento che contiene le strategie economiche e di marketing del progetto e gli obiettivi da raggiungere. Il business plan è importante per pianificare i primi anni della nuova attività e per identificare eventuali ostacoli così da evitarli in anticipo.
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