Aprire un Agriturismo: Come Fare e Quanto Costa

Aprire un Agriturismo: Come Fare e Quanto Costa

Aprire un agriturismo è un'iniziativa importante per partecipare allo sviluppo dell'agricoltura e del turismo regionale. Per avviare l'attività è necessario rispettare una serie di requisiti e adempimenti iniziali. Vediamo cosa serve e i costi iniziali.

Come aprire un agriturismo

Per avviare l'agriturismo è necessario compiere alcuni passaggi iniziali. Vediamo i punti principali che affronteremo.

  1. Pianificare l'attività: per analizzare le strategie e i costi di avvio, creando un business plan (es. per l'acquisto di attrezzi e macchinari)
  2. Rispettare i requisiti: per ottenere le autorizzazioni necessarie e rispettare le regole previste nel settore agricolo per il titolare e la struttura
  3. Registrare l'impresa agricola: puoi iniziare da solo come ditta individuale o come società con più soci
  4. Gestire l'agriturismo: dovrai prendere accordi con collaboratori e fornitori

aprire un agriturismo

1. Pianificare l'attività: il business plan

Prima di aprire un agriturismo è opportuno analizzare il mercato e stimare i costi dell'attività. Questo primo passo serve per pianificare lo sviluppo e le strategie commerciali. Il business plan è il documento di riepilogo di questa analisi iniziale.

Dopo la creazione del business plan, il titolare può compiere le scelte necessarie per avviare l'attività. Le principali decisioni riguardano il terreno dove sorgerà l'agriturismo e i servizi offerti. Vediamo in dettaglio.

Quanto terreno serve per aprire un agriturismo

Per avviare qualsiasi attività è importante analizzare la zona e la regione in cui operare. Per un agriturismo è necessario valutare con attenzione anche gli spazi da riservare all'attività, come il terreno e la struttura. La grandezza minima del terreno varia in base alle regole previste a livello provinciale. In linea generale, attività di piccole dimensioni, come gli agriturismi familiari, richiederanno un terreno più piccolo e minori spese di apertura.

Attività offerte ai clienti

Tutti gli agriturismi offrono ospitalità e vendono bevande e cibi tipici ai clienti. Ad esempio, la vendita di prodotti agroalimentari di alta qualità come quelli ad origine protetta (DOP) o con indicazione geografica tipica (IGP). Oltre a questi servizi di base, un agriturismo può organizzare altre attività. Ecco le principali:

  • attività ricreative (es. le escursioni e il turismo nel territorio rurale)
  • attività culturali e formative (es. la fattoria didattica)
  • degustazioni di vini (es. l'assaggio di vini biologici della zona)
  • agricamping (il campeggio all’aria aperta)

2. Rispettare i requisiti per aprire un agriturismo

I requisiti di base per avviare questo business riguardano l'attività e il titolare. In particolare, il titolare deve svolgere un'attività agricola in modo stabile e occuparsi di coltivazione e allevamento. Dopodiché, è necessario ottenere una serie di autorizzazioni regionali per gestire l'agriturismo. Vediamo di cosa si tratta.

Avere le autorizzazioni necessarie

Non esiste un unico iter nazionale da seguire per ottenere ogni autorizzazione. Le autorizzazioni variano a livello locale. Tuttavia, è possibile indicare alcuni punti comuni. I permessi principali riguardano:

  1. l'inizio dell'attività: si richiede un'autorizzazione al Comune e il parere dell'autorità sanitaria
  2. l'idoneità del titolare: deve essere maggiorenne e aver frequentato un corso di formazione e abilitazione per certificare di avere tutte le competenze (è previsto in alcune regioni, come in Lombardia)
  3. l'idoneità dei locali: occorre rispettare le norme anti incendio per garantire la sicurezza degli ospiti
  4. l'idoneità dei prodotti: occorre rispettare le norme igienico-sanitarie per garantire la salute degli ospiti (bisogna fare attenzione alle modalità di raccolta, trattamento e conservazione degli alimenti)
  5. l'installazione di eventuali insegne e cartelli stradali: servono i permessi comunali

Iscriversi al registro regionale degli operatori agrituristici

Il titolare deve iscriversi ad un registro regionale specifico che contiene l'elenco degli operatori autorizzati. Nella domanda, va specificata l'area in cui sorge l'agriturismo e la struttura, il numero di posti letto e dei posti tavola, gli orari di apertura e ogni altro dettaglio rilevante. Con l'iscrizione, si verifica che il titolare eserciti in modo regolare l'attività di agricoltore e come attività connessa quella dell'agriturismo.

3. Registrare l'impresa agricola

Uno dei passaggi fondamentali per iniziare in regola è registrare un'impresa agricola. Questa registrazione si effettua con l'iscrizione in camera di commercio. È possibile iscriversi in due modi:

  • come ditta individuale: per le persone che aprono una partita IVA e avviano l'impresa come titolari unici, senza soci (es. il piccolo coltivatore)
  • costituendo una società (es. SRL o SRLS): per chi ha più soci e vuole aprire un'impresa agricola più strutturata (es. un'organizzazione di più agricoltori)

4. Gestire l'agriturismo

Dopo aver aperto l'agriturismo, è importante firmare gli accordi necessari con i fornitori e con il personale. Vediamo i contratti tipici.

  1. lavoro dipendente: per assumere lavoratori a tempo determinato o indeterminato
  2. compravendita di beni mobili: per acquistare i macchinari e gli attrezzi per la coltivazione e per l'allevamento
  3. comodato di immobile: per servirsi gratuitamente degli immobili necessari (terreno, capannone, cascina, etc.)
  4. preliminare di compravendita immobiliare: per acquistare gli immobili dove avviare l'attività
  5. affitto di azienda o di ramo d'azienda agricola: per prendere in gestione un'azienda agricola già avviata

Quanto costa aprire un agriturismo

L'investimento iniziale varia molto in base alle scelte del titolare e alla caratteristiche dell'agriturismo. I costi dipendono innanzitutto dal terreno e dal locale dove offrire i propri servizi. Infatti, se l'agricoltore non dispone di proprietà sarà necessario pagare un affitto o un prezzo di acquisto per gli immobili necessari. Inoltre, bisogna considerare le dimensioni dell'attività. Un'impresa familiare, infatti, ha costi ridotti e pochi collaboratori. Un'impresa più strutturata, al contrario, dovrà assumere dei dipendenti.

Oltre a queste voci di spesa bisogna considerare anche i costi per registrare l’attività. Leggi i nostri approfondimenti per scoprire i costi di una ditta individuale e i costi di una società.

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