Aprire Partita IVA Libero Professionista: Costi e Tasse

Aprire Partita IVA Libero Professionista: Costi e Tasse

Oggi, il libero professionista con partita IVA è sempre più diffuso. Scopriamo come si apre la partita IVA, quali sono i costi e le tasse.

Libero professionista senza partita IVA?

Il libero professionista è chi lavora in proprio e svolge un'attività prevalentemente intellettuale. Alcune delle figure tipiche di libero professionista sono l'architetto, l'ingegnere, l'avvocato e il medico. Oggi, a queste professioni tradizionali si aggiungono i nuovi liberi professionisti chiamati freelance. Ad esempio, sono liberi professionisti i graphic e web designer, i videomaker, i consulenti marketing e i programmatori.

Non è possibile svolgere l'attività di libero professionista senza partita IVA. Così come accade per qualsiasi altra attività continuativa, infatti, anche il libero professionista deve aprire la p. IVA. È escluso da questo obbligo solo chi svolge un'attività saltuaria, detta prestazione occasionale.

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Come aprire una p. IVA per un professionista

È importante capire come aprire una p. IVA per libero professionista al meglio. In particolare, per ottenere la partita IVA ci si può rivolgere all'Agenzia delle Entrate e compilare personalmente i moduli necessari. In questo caso, tuttavia, è piuttosto facile commettere errori. Infatti, per compilare i moduli è necessario conoscere alcune importanti informazioni, come il codice ATECO della propria attività e il regime fiscale da utilizzare. È prevista una serie di adempimenti successivi di cui occuparsi, come gli aspetti previdenziali e legali della propria attività. Per evitare errori e sanzioni è sempre meglio farsi aiutare da un esperto.

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Costi per l'apertura

In genere, i costi per la partita IVA di un libero professionista sono molto contenuti. Per iniziare a svolgere l'attività, infatti, è sufficiente aprire la p. IVA. Il libero professionista non si deve iscrivere al registro delle imprese e sostenere i relativi costi. Per svolgere alcune professioni, tuttavia, è richiesta l'iscrizione a un albo professionale (architetti, ingegneri, commercialisti, ecc.).

Chi vuole iniziare un'attività di libero professionista può scegliere il regime forfettario. Si tratta di un regime fiscale agevolato che consente di beneficiare di una tassazione ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività (15% per gli anni successivi). 

Nel regime forfettario, le tasse si applicano a una percentuale del fatturato per tenere conto dei costi sostenuti. Tale percentuale è standard e dipende dalla tipologia di attività svolta. Per i liberi professionisti, questa percentuale corrisponde, in genere, al 78% del fatturato. Ecco un esempio pratico delle tasse che pagherebbe un web designer che inizia la propria attività nel regime forfettario:

Fatturato = €20.000
Reddito imponibile (fatturato * 78%) = €20.000 * 78% = €15.600
Tasse da pagare (reddito imponibile * 5%) = €15.600 * 5% = €780

Il regime forfettario prevede, inoltre, alcune semplificazioni contabili e fiscali che riducono ulteriormente le spese da sostenere. In particolare, il libero professionista nel regime forfettario:

  • può non conservare le ricevute per i costi sostenuti (i costi sono dedotti in percentuale sul fatturato)
  • non applica l'IVA nelle proprie fatture
  • non applica la ritenuta d'acconto

In alternativa, se non si possiedono i requisiti per il regime forfettario è possibile accedere al regime fiscale ordinario che prevede in genere più tasse ma consente di scaricare i costi dell'attività.

Altri adempimenti

Tutti i liberi professionisti sono tenuti a pagare i propri contributi previdenziali. Dopo l'apertura della partita IVA sarà quindi necessario iscriversi a un ente previdenziale, che dipende dal tipo di attività svolta.

Molti dei professionisti iscritti a un albo si devono anche iscrivere a una cassa di previdenza (es. Cassa Forense, Cassa Architetti). Si tratta di enti previdenziali privati riservati solo agli iscritti all'albo di riferimento. L'importo dei contributi da versare varia da cassa a cassa. Le informazioni sono disponibili sui siti dei singoli enti previdenziali.

I liberi professionisti senza albo (es. web designer, consulenti marketing) e i professionisti con albo ma senza una cassa professionale, devono invece pagare i contributi INPS per partita IVA. L'iscrizione viene fatta alla gestione separata. I contributi da versare corrispondono al 25,72% del reddito.

Libero professionista o ditta individuale

Prima di iniziare la propria attività bisogna verificare se si rientra nell'ipotesi del libero professionista o della ditta individuale. Come abbiamo già visto, il libero professionista svolge un'attività prevalentemente intellettuale. Si tratta, in genere, di attività di consulenza o di creazione di contenuti.

Non è libero professionista ma ditta individuale l'imprenditore. Rientrano in questa categoria i commercianti, gli artigiani, gli agenti di commercio e, in genere, tutte quelle figure che svolgono un'attività d'impresa o manuale. Chi intende avviare un'attività d'impresa dovrà aprire una ditta individuale e iscriversi al registro delle imprese.

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