Come Diventare Freelance e Lavorare in Italia

Diventare freelance è uno dei modi più comuni per mettersi in proprio. In questa guida scopriamo quali sono i passi necessari per lavorare da freelance in Italia.

Cosa significa lavorare da freelance

Il freelance è un professionista indipendente. Questo significa che non si lega a un singolo cliente ma offre i propri servizi a più acquirenti. Anche se non esiste una definizione legale, ci sono alcuni tratti comuni che contraddistinguono questa figura professionale sempre più diffusa.

Per prima cosa, il freelancer svolge un lavoro completamente autonomo. Infatti, il professionista è libero di scegliere le modalità, gli orari e il luogo in cui svolgere il proprio lavoro come meglio crede. Si obbliga solo a realizzare il prodotto o servizio concordato con il cliente. Ad esempio, un web designer si impegna a sviluppare un sito internet e a consegnarlo entro una certa data ma potrà decidere in autonomia come organizzare il proprio lavoro e quando svolgerlo.

I freelance, inoltre, svolgono solo attività di carattere intellettuale. Gli esempi più tipici sono il fotografo freelance, il web designer, il grafico e il consulente marketing. Se invece l'attività svolta è manuale (es. idraulico, falegname, parrucchiere) si parla, piuttosto di artigiano o ditta individuale.

Come diventare freelancer in Italia

Cominciare la propria attività da professionista indipendente in Italia è molto semplice. Il primo passo è mettersi in regola con il fisco, aprendo una partita IVA. Si può fare tutto di persona, recandosi all'agenzia delle entrate e compilando i moduli necessari. Tuttavia, ci sono alcune scelte importanti da fare. Quindi è meglio farsi assistere da un professionista esperto per non commettere errori e per farsi consigliare sulle possibili agevolazioni.

Il passo successivo è l'iscrizione all'INPS per il pagamento dei contributi pensionistici. Si tratta di un adempimento obbligatorio che consente al professionista di accedere alla pensione al raggiungimento dei limiti di età e di anni di lavoro previsti dalla legge. In genere, i freelance si iscrivono a un fondo specifico, detto "gestione separata", diverso da quello dei dipendenti.

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I contratti per la professione

Dopo aver completato i passaggi burocratici necessari, ci si può mettere al lavoro. Prima di iniziare, è consigliato stipulare un contratto per freelance. Un contratto scritto non è obbligatorio. Tuttavia, è utile a evitare dubbi e incomprensioni sull'attività da svolgere e sul compenso. I contratti più comuni sono quello di realizzazione d'opera e di fornitura di servizio.

Quali costi ci sono per i professionisti indipendenti

I costi iniziali per la partita IVA sono piuttosto contenuti. In particolare, chi inizia una nuova attività può beneficiare del regime forfettario. Si tratta di un regime fiscale di vantaggio che permette di pagare meno tasse a chi guadagna fino a €85.000 all'anno. Infatti, per i primi 5 anni di attività è prevista un imposta del 5% (15% per gli anni successivi).

Inoltre, chi applica il forfettario ha meno adempimenti fiscali (es. non si applica l'IVA). Per questo motivo, i costi per farsi assistere da un commercialista o da un esperto contabile sono in media più bassi.

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