Creare un'Associazione di Volontariato: Aprire un'ODV

Creare un'Associazione di Volontariato: Aprire un'ODV

Scopri cos'è e come creare un'associazione di volontariato. Questa no profit si costituisce attraverso la firma dell'atto costitutivo e dello statuto. Vediamo in dettaglio i passi da seguire per aprire una ODV e tutti i costi da sostenere per procedere con la registrazione e gli ulteriori adempimenti.

Cos'è un'associazione di volontariato: normativa e requisiti

L'associazione o organizzazione di volontariato (ODV) è un ente senza scopo di lucro che persegue scopi solidaristici di interesse generale avvalendosi in modo prevalente del volontariato dei propri associati (art. 32 D.Lgs. n.117/2017). L'attività di questa associazione viene in genere svolta a favore di persone in stato di bisogno oppure appartenenti alle categorie più svantaggiate come anziani, disabili oppure senzatetto.

Per avviare questa associazione occorre rispettare i seguenti requisiti:

  • assenza di fini di lucro l'attività non deve essere svolta con il fine di ricavare profitti né per gli associati né per gli amministratori. Come per tutti gli altri tipi di associazione vige infatti il divieto di distribuzione degli utili agli associati e l'obbligo di reinvestirli unicamente nelle attività associative
  • 7 associati fondatori – questo è il numero minimo di soci (o associati) richiesto per fondare una ODV. In alternativa, l'organizzazione può essere fondata da 3 associazioni di volontariato già esistenti
  • volontariato a titolo gratuito – gli associati volontari non possono essere retribuiti in alcun modo né dall'organizzazione stessa né dai beneficiari. È possibile soltanto ricevere un eventuale rimborso spese documentato per l'attività prestata. Una ODV può comunque avvalersi di lavoratori dipendenti o autonomi retribuiti, purché in numero non superiore al 50% dei volontari. Per fare un esempio, se l'ente dispone di 15 volontari potrà ricorrere soltanto a 7 lavoratori retribuiti.

La recente riforma del terzo settore ha riorganizzato sotto un'unica grande famiglia gli enti con fini solidaristici e di utilità sociale. Con la piena entrata in vigore di questa riforma, le associazioni di volontariato insieme a quelle di promozione sociale già iscritte negli appositi registri regionali diventeranno automaticamente Enti del Terzo Settore (ETS). Gli enti di nuova costituzione dovranno iscriversi al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore).

creare associazione di volontariato odv

Come costituire un'associazione di volontariato: statuto e atto costitutivo

Per costituire una ODV è sufficiente la firma dei 7 fondatori sull'atto costitutivo e sullo statuto. Infatti, non è necessario l'intervento di un notaio, a meno che non si voglia creare un'associazione riconosciuta per evitare che gli amministratori rispondano con i propri beni personali degli eventuali debiti dell'ente. Questa scelta è però rara e viene utilizzata solo da associazioni con grandi patrimoni (minimo €15.000) e numerosi associati.

L'atto costitutivo e lo statuto dell'associazione sono i documenti che regolano il funzionamento dell'organizzazione e riportano i dati rilevanti della stessa. L'atto costitutivo contiene, ad esempio, la denominazione dell'ente, i dati degli associati fondatori e degli amministratori, il luogo di costituzione e della sede sociale. Nello statuto, invece, vengono fissate le norme sull'amministrazione, sul funzionamento dell'assemblea, sull'adesione ed esclusione dei soci, etc.

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I passi successivi per aprire una ODV: codice fiscale e registrazione

Vediamo adesso quali sono i passi da seguire dopo la costituzione per avviare la no profit. Se scegli il servizio di LexDo.it saranno i nostri professionisti a guidarti su ogni passaggio.

1. Richiesta del codice fiscale o apertura della partita IVA

Innanzitutto, bisogna fare richiesta del codice fiscale all'Agenzia delle entrate. Il codice è necessario per poter effettuare ogni operazione (es. apertura di un conto corrente, acquisto di beni). Se invece l'ente svolge abitualmente anche attività commerciale anziché richiedere il codice fiscale si deve aprire una p. IVA per associazione, che dal 1º gennaio 2025 è necessaria anche nel caso in cui l’associazione eroghi servizi a pagamento per i propri iscritti. In genere, sono commerciali la vendita di beni, le attività a pagamento per persone non associate e le attività qualificate come tali direttamente dalla legge (es. somministrazione di alimenti o bevande).

2. Registrazione all'Agenzia delle entrate

Dopo aver ottenuto il codice fiscale o la partita IVA, si dovranno registrare l'atto costitutivo e lo statuto per rendere la ODV conoscibile ai terzi. La registrazione si effettua all'Agenzia delle entrate entro 20 giorni dalla data di costituzione ed è uno dei passaggi necessari per ottenere i benefici fiscali previsti per le attività no profit.

3. Trasmissione del modello EAS

Il modello EAS è un documento di natura fiscale che gli enti no profit sono obbligati a presentare entro 60 giorni dalla data di costituzione. Con questo adempimento si trasmettono al fisco alcuni dati sull'attività e sulle entrate dell'associazione per avere accesso ad alcune agevolazioni sulla tassazione. Il modello può essere presentato soltanto in via telematica ed è consigliabile avere il supporto di un professionista per la compilazione e l'invio.

4. Iscrizione al RUNTS

Per l'accesso alle agevolazioni fiscali è necessario procedere anche all'iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Alla domanda d'iscrizione devono essere allegati i documenti che dimostrano l'avvenuta registrazione degli atti all'Agenzia delle entrate.

Costi per creare una ODV

Come visto in precedenza, per dare vita all'ente non è necessario l'intervento di un notaio per cui non sono previsti costi per la costituzione. I fondatori possono redigere e firmare in modo autonomo i documenti costitutivi. È tuttavia importante avere l'assistenza di un professionista in questa fase per evitare di commettere errori nella stesura e per fare le scelte più convenienti.

L'assegnazione del codice fiscale è gratuita, così come la registrazione in quanto per le organizzazioni di volontariato è prevista l'esenzione dal versamento delle imposte di registro e di bollo. Si consiglia però di verificare con gli uffici dell'Agenzia delle entrate del comune in cui ha sede l'associazione se l'esenzione è confermata per la propria ODV. In assenza di questa conferma, bisognerà versare €200 a titolo di imposta di registro. Infine, l'iscrizione al RUNTS è gratuita.

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Regime fiscale

L'associazione di volontariato, in quanto ente no profit, beneficia di alcune agevolazioni fiscali. Le agevolazioni possono riguardare sia le entrate che l'ente incassa dagli associati per la partecipazione all'attività istituzionale (es. assistenza dei volontari ai soggetti svantaggiati) sia i ricavi per le attività commerciali come la vendita di gadget, le sponsorizzazioni e più in generale i pagamenti ricevuti da soggetti terzi non associati.

Le ODV beneficiano anzitutto della non tassazione delle entrate che riguardano le attività istituzionali. Rientrano tra queste, ad esempio, le quote associative, i contributi economici versati dagli associati per le attività svolte, le eventuali donazioni ricevute.

Per le entrate commerciali, invece, è possibile aderire al regime fiscale agevolato previsto dalla legge 398/1991. Inizialmente introdotto per le sole associazioni sportive, questo regime è stato poi esteso anche alle altre non profit. Tra i vantaggi vi è l'esonero dall'applicazione dell'IVA, dall’obbligo di fatturazione e l'applicazione di un'aliquota di tassazione del 3% sui ricavi che non superano €400.000 annui.

Non appena entrerà pienamente in vigore la riforma del terzo settore, il regime fiscale appena descritto non potrà più essere applicato dalle associazioni di volontariato. Sarà tuttavia possibile aderire alle nuove misure fiscali che prevederanno una tassazione forfettaria con aliquota ridotta sui ricavi commerciali non superiori a €130.000. Si attende comunque l'attuazione definitiva della riforma e il vaglio della Commissione Europea per conoscere con precisione le nuove disposizioni.

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