Cos’è il recesso?
Il recesso è la facoltà di sciogliere un vicolo contrattuale prima della sua scadenza. Questa facoltà è stabilita per legge per determinati contratti o dalle parti, inserendo un’apposita clausola nel contratto.
È possibile avvalersi del recesso se:
- la legge lo prevede per il contratto specifico (recesso legale). Ad esempio, per i contratti di appalto il codice civile prevede la facoltà per il committente di recedere pagando all’appaltatore un indennizzo;
- se è stato pattuito all’interno del contratto (recesso convenzionale). Ad esempio, le parti prevedono una clausola di recesso da un contratto di locazione che consente all’inquilino di svincolarsi dal contratto, dando un preavviso di un mese;
- se si verifica un evento che incide sulla natura fiduciaria del rapporto (recesso per giusta causa). Ad esempio, si può recedere dal contratto di agenzia, quando l’agente ha applicato prezzi del tutto fuori mercato, facendo venir meno il rapporto di fiducia tra le parti. Il recesso per giusta causa si applica solitamente a contratti di: agenzia, distribuzione, procacciatore d’affari, lavoro dipendente.
Un caso particolare di recesso (cd. recesso di pentimento) è previsto dal codice del consumo per i contratti conclusi a distanza e fuori dai locali commerciali. È il caso, ad esempio, degli acquisti online o dei venditori porta a porta. In questi casi il consumatore, può recedere dal contratto, entro 14 giorni, senza dover fornire alcuna motivazione o pagare costi aggiuntivi.
Come fare per recedere da un contratto
Dopo aver verificato la possibilità di recedere, la parte interessata dovrà comunicare all’altra la volontà di terminare il contratto. Il recesso produce i suoi effetti solo dal momento in cui la parte cui è diretto lo riceve. Solitamente la lettera di recesso viene inviata tramite Pec o raccomandata AR.
Per recedere devono essere rispettati i termini precisati nel contratto o dalle norme di legge. Ad esempio, nel caso della vendita a distanza, il codice del consumo prevede la possibilità di recedere entro 14 giorni dall’acquisto.
Nei contratti ad esecuzione immediata (es. compravendita) la parte può recedere fino a quando non è iniziata l’esecuzione del contratto. Ad esempio, nel caso della compravendita una delle parti può recedere fino a quando non sia stato pagato il prezzo del bene acquistato.
Nei contratti a esecuzione continuata o periodica (es. fornitura periodica di beni) può essere esercitato anche dopo l’inizio dell’esecuzione. In questo caso, il recesso non ha effetto per le prestazioni già eseguite.
Differenza tra recesso e disdetta
Recesso e disdetta vengono spesso confusi. In entrambi i casi, le parti esprimono la volontà di svincolarsi dagli obblighi contrattuali e mettere fine al contratto.
La disdetta è l’atto necessario per comunicare alla controparte la volontà di non rinnovare un contratto di durata (es. un abbonamento o una disdetta del contratto di locazione). La disdetta serve quindi ad impedire il rinnovo automatico del contratto alla scadenza.
Il termine per la disdetta e la modalità con cui comunicarla sono indicati all’interno del contratto (es. disdetta da comunicarsi 30 giorni prima della scadenza del contratto a mezzo di raccomandata AR).
Differenza tra recesso e risoluzione
Anche la risoluzione comporta la cessazione anticipata del contratto. Le parti potranno avvalersene solo al verificarsi di determinate condizioni specifiche:
- nel caso di inadempimento di una delle parti (nei contratti a prestazioni corrispettive);
- se la prestazione di una parte diventa impossibile da realizzare;
- in un contratto che dura nel tempo il prezzo che una delle parti deve all’altra aumenta eccessivamente;
- le parti si accordano per risolvere il contratto.
Ad esempio, se un artista non consegna al committente l’opera richiesta nei tempi stabiliti, potrà chiedere al giudice di risolvere il contratto e ottenere indietro quanto eventualmente pagato.
Come prevedere il recesso nel contratto
Le parti possono accordarsi per inserire nel contratto delle clausole che riconoscono la facoltà di poter sciogliere il vincolo contrattuale. Alcuni esempi di tali accordi sono:
- una clausola che dispone la libera scelta delle parti di recedere senza bisogno di motivazione (recesso ad nutum);
- una clausola che subordina il recesso al verificarsi di un determinato evento (recesso vincolato);
- imporre il pagamento di una somma a titolo di corrispettivo o sanzione in caso di recesso (caparra confirmatoria e multa penitenziale).
I nostri documenti di recesso, disdetta e risoluzione
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LETTERA DI RECESSO: per sciogliere un accordo quando lo prevede la legge o se le parti lo avevano espressamente disciplinato nel contratto
DISDETTA DEL CONTRATTO DI LOCAZIONE : è l’atto con il quale l’inquilino e il proprietario possono sciogliere il contratto di affitto di un immobile in via anticipata
LETTERA DI RISOLUZIONE: per sciogliere un contratto a causa di un inadempimento o si verificano determinati eventi