Sanatoria per gli affitti in nero

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Sanatoria per gli affitti in nero

Con la sentenza n. 50/2014 la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi i commi 8 e 9 dell’art. 3 del D. Lgs. 23/2011, che prevedevano, nel caso di omessa registrazione del contratto di locazione o nel caso di registrazione con dichiarazione di un canone inferiore a quello realmente pagato o di registrazione di un finto comodato gratuito al posto di una locazione (affitti in nero), la possibilità per l’inquilino di denunciare il fatto, registrando il contratto a un canone di affitto pari al triplo della rendita catastale, che comportava in alcuni casi un abbattimento anche dell’80% di quello applicato dal proprietario.

La Corte Costituzionale ha individuato un difetto di delega delle norme dichiarate illegittime rispetto alla legge delega 42/2009, la quale avrebbe dovuto solamente introdurre disposizioni per coordinare la finanza pubblica e il sistema tributario, istituendo un fondo perequativo per le zone con inferiore capacità fiscale.

Tali norme si erano rivelate uno strumento ottimo per combattere l’evasione fiscale dei proprietari di case, in quanto consentivano all’inquilino di registrare di propria iniziativa il contratto di affitto “in nero” e ottenere automaticamente la conversione di un rapporto di locazione 4+4 a canone ridotto, con applicazione di salatissime sanzioni a carico dei proprietari.

Questo meccanismo di sanatoria comportava due enormi vantaggi per l’inquilino:
1. evitava di venire sfrattato in caso di mancato pagamento dei canoni, in quanto il contratto iniziava ad esistere dal momento della registrazione
2. otteneva un canone molto inferiore ai prezzi di mercato.

Questa sentenza ha provocato un vero e proprio terremoto, poiché tali contratti, in forza della incostituzionalità delle norme, vengono ritenuti estinti, come se non fossero mai esistiti, dovendo tornare in vigore automaticamente quelli concordati con il proprietario a il canone più alto.

Per contenere gli effetti di sia economici sia giudiziari della sentenza della Consulta, la notizia di oggi è che sono stati proposti dal PD degli emendamenti nel decreto “Casa-Expo” che prevedono la possibilità di una “sanatoria” per tali inquilini che tenderà a bloccare le rivalse e gli sfratti da parte dei proprietari. In serata forse si saprà qualcosa di più preciso.

Vi terremo informati.

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