Prestito tra familiari: attenzione al redditometro

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Il prestito tra familiari o tra conviventi o tra parenti può essere contestato dall’Agenzia delle Entrate per via delle nuove regole del Redditometro.

Prestito tra familiari: attenzione al redditometro

Quante volte vi sarà capitato di voler comperare un motorino, un’automobile, una casa o semplicemente di aver bisogno di un prestito e di chiederlo ad un vostro familiare. Si accettano i soldi e poi quando si avrà la possibilità, si restituiranno, senza troppe formalità.

Purtroppo oggi con i nuovi strumenti dell’Agenzia delle Entrate per la ricerca di redditi imponibili non dichiarati (leggasi REDDITOMETRO) non ci si può permettere di gestire un prestito tra familiari senza formalità. Si ricorda che nel processo tributario non sono ammesse le testimonianze tantomeno quelle dei familiari.

E’ necessario pertanto poter documentare l’origine del denaro di cui si è entrati in possesso ricorrendo alla stipulazione di una scrittura privata (contratto) tra le parti.

Il consiglio è quello di sottoscrivere un contratto di “prestito tra familiari infruttifero” (senza interessi) che consente di escludere che il prestito possa essere interpretato come una donazione o che il soggetto che ha elargito il denaro possa maturare interessi attivi che farebbero scattare l’imposizione  IRPEF.

Il contratto di prestito tra familiari infruttifero dovrà essere firmato da tutti i soggetti coinvolti e datato con “data certa” che si può ottenere mediante:

– registrazione del contratto presso l`Agenzia delle Entrate (consigliabile in caso di importi particolarmente significativi);

– apposizione della data certa presso un ufficio postale (basta chiedere l’apposizione del timbro della data);

– con uno scambio di corrispondenza con raccomandata a.r. senza busta (plico) in modo che il timbro venga apposto direttamente sulla scrittura privata;

– apposizione della marca temporale.

Inoltre, sia nella fase di concessione del prestito tra familiari sia in quella di restituzione, si deve prestare attenzione al rispetto delle norme antiriciclaggio e in particolare al rispetto dei limiti previsti per l’utilizzo di contanti che ricordiamo non può essere superiore a € 1.000. A tal fine si consiglia di ricorrere al trasferimento dei soldi mediante bonifici o assegni non trasferibili.

Leggi anche “Contratto di prestito tra familiari o amici” e “Scrittura privata di prestito di denaro“.

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