Quando una società ottiene un guadagno dalla propria attività, si dice che ha prodotto un utile. L’utile è la differenza positiva tra i ricavi realizzati e i costi sostenuti che i soci possono decidere di dividersi tra di loro (distribuzione dell’utile). Di regola, ciascun socio riceve una parte di utile in proporzione alla quota di cui è titolare. Ad esempio, se la società realizza un utile di €1.000 e ha 2 soci, con quote del 60% e del 40%, il primo avrà diritto a €600 di utili e il secondo a €400.
Non sempre è possibile o conveniente distribuire l’intero utile tra i soci. Prima di procedere con la distribuzione, infatti, bisogna verificare che non sia necessario destinare gli utili ad altre esigenze. Quelle più frequenti sono:
Vediamo in dettaglio quando come funziona la destinazione degli utili in questi casi.
Quando i costi sostenuti da una società sono più alti dei ricavi, si verifica una perdita in bilancio. Di regola, se la società realizza una perdita questa dovrebbe essere coperta il prima possibile. Le perdite possono essere coperte con varie modalità. Quella più comune è l’utilizzo degli utili realizzati successivamente.
Ad esempio, se l’utile è di €1.000 ma nell’esercizio precedente la società ha registrato una perdita di €500, il 50% dell’utile dovrà essere utilizzato per coprire la perdita.
La società può accumulare del denaro per far fronte ad esigenze future. Il denaro viene accumulato in specifiche riserve di bilancio. Alcune riserve sono obbligatorie e sono previste dalla legge o dallo statuto. In questo caso, i soci devono accantonare una parte dell'utile secondo le regole specifiche di ciascuna riserva. Inoltre, i soci possono anche decidere di accumulare liberamente delle riserve per far fronte a delle esigenze future (es. investimenti previsti o possibili perdite). Le principali riserve di utili sono:
È la riserva prevista dalla legge e il suo funzionamento dipende dall'importo del capitale sociale. In particolare:
È una riserva prevista nello statuto della società e non dalla legge. Lo statuto è il documento creato al momento della costituzione che regola il funzionamento della società e i rapporti tra i soci. Se lo statuto prevede questo tipo di riserva, bisognerà accantonare gli utili rispettando le regole indicate che possono variare da società a società. Ad esempio, lo statuto può prevedere l'obbligo di destinare ogni anno il 5% degli utili a riserva. Quindi se l’utile è di €1.000, si dovrà destinare a riserva il €50 (€1.000 * 5%).
È una riserva facoltativa perché non è prevista né dalla legge né dallo statuto. Può essere decisa liberamente dai soci nell'assemblea che approva il bilancio. Ad esempio, i soci possono decidere nell’assemblea di destinare il 10% degli utili realizzati a riserva straordinaria per far fronte a degli investimenti futuri.
I soci possono anche non decidere come destinare gli utili, rimandando la decisione a un momento successivo. In questo caso si dice che gli utili vengono portati a nuovo. Ad esempio, nel caso di un utile di €100 i soci possono decidere di non distribuirlo tra loro perché troppo basso e di valutare in futuro cosa farne.
Verbale Assemblea Soci
Per documentare le decisioni dei soci prese in assemblea
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