Il datore di lavoro decade dalla possibilità di fare la lettera di richiamo quando tra il momento in cui ha conoscenza dei fatti e la contestazione decorre un periodo di tempo troppo lungo (principio di tempestività della contestazione). La tempestività è valutata di volta in volta, a seconda della complessità dei fatti da contestare e della necessità di indagini.
Il principio di tempestività della contestazione è volto a tutelare il dipendente sotto un duplice profilo:
- gli consente di difendersi sui fatti contestati. La contestazione di fatti molto risalenti rende difficile, infatti, approntare una difesa efficace (es. trovare documenti o testimoni)
- tutela il suo affidamento nella rinuncia del datore a perseguirlo disciplinarmente
Una contestazione non tempestiva impedisce al datore di lavoro di sanzionare il dipendente. Il provvedimento disciplinare conseguente potrà quindi essere impugnato dal lavoratore.

