I motivi della lettera di richiamo (o di contestazione) possono essere tra i più diversi. Un datore di lavoro può contestare a un dipendente qualsiasi comportamento che abbia rilevanza disciplinare: dalle piccole mancanze, come il ritardo nel prendere servizio, ai comportamenti più gravi, come minacce, aggressioni verbali o fisiche, ecc.
Con la lettera di richiamo, il datore di lavoro non prende alcuna decisione in merito al comportamento contestato ma si limita a:
- comunicare al dipendente di aver avuto conoscenza di certi fatti
- invitare il dipendente a prendere posizione sui fatti contestati (es. negare che siano accaduti, presentare la propria versione dei fatti, giustificare il proprio comportamento)
Solo dopo aver contestato i fatti ed essersi convinto che questi siano realmente accaduti, il datore di lavoro potrà prendere un provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore (es. richiamo scritto, sospensione disciplinare, licenziamento).