Come funziona la destinazione degli utili

Come funziona la destinazione degli utili

Quando una società ottiene un guadagno dalla propria attività, si dice che ha prodotto un utile. L’utile è la differenza positiva tra i ricavi realizzati e i costi sostenuti che i soci possono decidere di dividersi tra di loro (distribuzione dell’utile). Di regola, ciascun socio riceve una parte di utile in proporzione alla quota di cui è titolare. Ad esempio, se la società realizza un utile di €1.000 e ha 2 soci, con quote del 60% e del 40%, il primo avrà diritto a €600 di utili e il secondo a €400.

Non sempre è possibile o conveniente distribuire l’intero utile tra i soci. Prima di procedere con la distribuzione, infatti, bisogna verificare che non sia necessario destinare gli utili ad altre esigenze. Quelle più frequenti sono:

  1. la copertura delle perdite realizzate in esercizi precedenti

  2. la destinazione degli utili alle riserve previste dalla legge o dallo statuto della società
  3. infine, se i soci non hanno ancora deciso come distribuire gli utili possono portarli a nuovo e decidere successivamente che cosa farne

Vediamo in dettaglio quando come funziona la destinazione degli utili in questi casi.

Copertura delle perdite di esercizi precedenti

Quando i costi sostenuti da una società sono più alti dei ricavi, si verifica una perdita in bilancio. Di regola, se la società realizza una perdita questa dovrebbe essere coperta il prima possibile. Le perdite possono essere coperte con varie modalità. Quella più comune è l’utilizzo degli utili realizzati successivamente. 

Ad esempio, se l’utile è di €1.000 ma nell’esercizio precedente la società ha registrato una perdita di €500, il 50% dell’utile dovrà essere utilizzato per coprire la perdita.

Destinazione degli utili a riserva

La società può accumulare del denaro per far fronte ad esigenze future. Il denaro viene accumulato in specifiche riserve di bilancio. Alcune riserve sono obbligatorie e sono previste dalla legge o dallo statuto. In questo caso, i soci devono accantonare una parte dell'utile secondo le regole specifiche di ciascuna riserva. Inoltre, i soci possono anche decidere di accumulare liberamente delle riserve per far fronte a delle esigenze future (es. investimenti previsti o possibili perdite). Le principali riserve di utili sono:

Riserva legale

È la riserva prevista dalla legge e il suo funzionamento dipende dall'importo del capitale sociale. In particolare:

  • se la società ha un capitale pari o superiore €10.000, bisogna destinare a riserva almeno il 5% degli utili realizzati fino a quando l'importo della riserva accumulata nel corso degli anni non arriva al 20% del capitale. Dopo non sarà necessario destinare più nulla. Ad esempio, se una società ha €10.000 di capitale, dovrà accantonare ogni anno il 5% degli utili fino a quando la riserva legale non raggiunge l'importo di €2.000
  • se società ha un capitale inferiore a €10.000, invece, bisogna destinare a questa riserva una percentuale più alta (il 20% degli utili ogni anno fino a quando l'importo della riserva accumulata e del capitale sociale non arriva a €10.000). Ad esempio, se una società ha un capitale di €1.000, dovrà destinare a riserva legale ogni anno almeno il 20% degli utili realizzati fino a quando la riserva non raggiunge €9.000 (€1.000 + €9.000 = €10.000)

Riserva statutaria

È una riserva prevista nello statuto della società e non dalla legge. Lo statuto è il documento creato al momento della costituzione che regola il funzionamento della società e i rapporti tra i soci. Se lo statuto prevede questo tipo di riserva, bisognerà accantonare gli utili rispettando le regole indicate che possono variare da società a società. Ad esempio, lo statuto può prevedere l'obbligo di destinare ogni anno il 5% degli utili a riserva. Quindi se l’utile è di €1.000, si dovrà destinare a riserva il €50 (€1.000 * 5%).

Riserva straordinaria

È una riserva facoltativa perché non è prevista né dalla legge né dallo statuto. Può essere decisa liberamente dai soci nell'assemblea che approva il bilancio. Ad esempio, i soci possono decidere nell’assemblea di destinare il 10% degli utili realizzati a riserva straordinaria per far fronte a degli investimenti futuri.

Riporto a nuovo degli utili 

I soci possono anche non decidere come destinare gli utili, rimandando la decisione a un momento successivo. In questo caso si dice che gli utili vengono portati a nuovo. Ad esempio, nel caso di un utile di €100 i soci possono decidere di non distribuirlo tra loro perché troppo basso e di valutare in futuro cosa farne.

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