Quando paga l’IRAP il professionista?

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Tre sentenze della Cassazione hanno ridotto il campo dell’applicazione dell’Irap ai professionisti: l’Irap non si paga se il professionista è ospitato nello studio di un collega o se ha un solo dipendente.

Quando paga l’IRAP il professionista?

Quando paga l’IRAP il professionista è una quelle domande che fanno arrabbiare i commercialisti perché non sanno mai dare una risposta certa. Non per loro ignoranza ovviamente.

Numerose pronunce sono intervenute per delineare il perimetro dell’autonoma organizzazione. Negli ultimi giorni sul tema ne sono state pubblicate tre. Vediamole.

Diciamo che hanno tutte in comune un presupposto: per il pagamento dell’Irap i professionisti la loro attività deve essere autonomamente organizzata.

Il problema è capire esattamente cosa si intende per attività autonomamente organizzata. Si salvi chi può!

Con le sentenze n. 22020 e 22022 del 25 settembre 2013, la Corte di Cassazione ha stabilito che avere alle proprie dipendenze un lavoratore non fa scattare automaticamente l’Irap. Il professionista è infatti tenuto al pagamento del tributo solo nel caso in cui la sua organizzazione incida sulla produzione del reddito. Sarà pertanto il giudice tributario a valutare caso per caso se la struttura del professionista sia un elemento “potenziatore” ai fini della produzione di reddito.

Con la sentenza n. 22941 depositata il 9 ottobre 2013, la Corte di Cassazione ha stabilito che non si può accogliere la tesi dei giudici di merito che avevano ritenuto “piccola ma autonoma” l’organizzazione di un avvocato privo di dipendenti, col solo ausilio di modesti beni strumentali e ospite nello studio professionale di colleghi.

Il 1° gennaio del 2022, in ultimo, è entrata in vigore la nuova legge di bilancio che ha previsto per le persone fisiche la cancellazione dell’IRAP.

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